L’intervento mirato personalizzato è fondamentale e uno degli approcci più efficaci e strutturati è quello basato sull’ABA – Applied Behavior Analysis. L’ABA è una scienza applicata che si fonda sui principi dell’analisi del comportamento. Il suo obiettivo è osservare, comprendere e modificare i comportamenti in modo funzionale. È un intervento intensivo e flessibile che si adatta ai bisogni specifici del bambino. In questo percorso è fondamentale che ogni adulto che interagisce con il bambino abbia un ruolo attivo e consapevole.
Cosa succede quando la comunicazione verbale è assente o compromessa e dobbiamo lavorare con il bambino per sviluppare la sua autonomia e migliorare le sue relazioni?
In questi casi entra in gioco la CAA – comunicazione aumentativa alternativa, uno strumento preciso che consente al bambino di esprimersi, fare scelte, interagire e partecipare. Attraverso l’utilizzo di immagini, simboli e/o dispositivi tecnologici, la CAA non sostituisce il linguaggio verbale, ma lo supporta, lo integra e, soprattutto, lo rende possibile. Il suo obiettivo è compensare le difficoltà comunicative, favorendo lo sviluppo di una comunicazione efficace, funzionale e rispettosa dei tempi del bambino.
Tuttavia, quando si introduce la CAA per la prima volta, è comune incontrare una resistenza emotiva, soprattutto a parte i genitori. La domanda che più spesso emerge è: “Se mio figlio inizia a comunicare con le immagini, parlerà mai?”. È una domanda carica d’amore, speranza e timore ed è assolutamente legittima. Eppure, quello che l’esperienza e le evidenze scientifiche ci insegnano è che la CAA non blocca il linguaggio verbale bensì lo stimola.
Dare al bambino uno strumento per comunicare non significa arrendersi all’idea che non parlerà, ma il contrario: significa offrirgli le basi per farlo nel rispetto dei suoi tempi e delle sue modalità.
È importante ricordare che la comunicazione non è fatta solo di parole, ma anche di interazioni e scambi ed è proprio qui che la CAA si integra con le tecniche ABA. L’approccio combinato permette al bambino non solo di comunicare in modo efficace, ma anche di generalizzare le competenze comunicative in contesti diversi.
Ogni gesto comunicativo è un passo verso una maggiore autonomia e verso relazioni più autentiche. Per tale motivo è importante accompagnare, oltre al bambino, anche il genitore in questo percorso purché possano vedere nella CAA non un punto d’arrivo, ma un punto verso nuove possibilità.
“Comunicare è il primo passo per costruire relazioni e autonomia”